Minibond: una Maxi opportunità.
Il mercato italiano del debito privato ha ben affrontato l’impegnativo 2020 e il corrente anno con la ripresa delle economie. L’Italia è un punto di riferimento in Europa nel mercato dei minibond secondo l’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano.
Dal 2012, quando furono introdotte le prime fondamentali norme che aprirono il mercato dei minibond, la maggiore diversificazione delle forme di finanziamento ha sicuramente aumentato la visibilità degli emittenti presso investitori e finanziatori.
Il ricorso ai minibond ha avuto anche un effetto positivo sulle condizioni applicate ai finanziamenti bancari, come evidenziato da uno studio del febbraio 2021 di Banca d’Italia, che mostra come dopo la prima emissione vi sia una diminuzione nei tassi di interesse a lungo termine di circa 40 punti base, e un calo del credito utilizzato a fronte di una stabilità dell’accordato. Una delle ragioni è la possibilità per le banche di ottenere un maggior numero di informazioni sulle aziende e sull’andamento delle loro attività, agevolando una maggiore qualità dei loro impieghi.
Nuove forme di cartolarizzazione, come i basket bond, hanno consentito l’acceso al private debt anche a PMI di minori dimensioni, con tagli medi di importo contenuto, tassi di interesse competitivi grazie alla garanzia pubblica, regolamenti del prestito obbligazionario standardizzati più semplici da valutare e adottare.
Il contesto macroeconomico e le politiche monetarie ancora accomodanti continuano a stimolare una diversificazione di offerta nel reddito fisso, per i migliori ritorni rispetto ai rendimenti governativi; ciò vale anche per le banche nonostante le nuove norme sugli accantonamenti prudenziali di capitale sugli investimenti in fondi.
Il private debt, per la sua illiquidità e l’utilizzo di fondi chiusi ha una minore esposizione alla volatilità, con la valorizzazione legata direttamente alla solvibilità dell’emittente; inoltre, un portafoglio investito prevalentemente in emissioni amortizing può “adeguarsi” all’andamento dei rendimenti col reinvestimento dei rimborsi.
Zenit SGR ha fatto proprie queste ragioni nell’offerta del primo fondo di private debt nel 2014, andando a presidiare il segmento delle PMI medio piccole, investendo nei basket bond, privilegiando le emissioni amortizing, introducendo valutazioni ESG per aiutare un percorso di crescita sostenibile, aprendosi a nuove interlocuzioni come testimoniato dalla collaborazione con Fondaco Lux, nell’arricchire l’offerta della loro piattaforma di FIA con un nuovo veicolo indirizzato al debito delle PMI italiane.
I prossimi anni sono ricchi di opportunità, ragionevolmente irrobustite dal PNRR che interesserà in modo rilevante le nostre PMI, seconde a nessuno per flessibilità, qualità dell’innovazione, focalizzazione sulla sostenibilità ambientale e sociale: è nell’interesse di tutti partecipare.