La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

In settimana andamento eterogeneo dei mercati azionari, rialzo delle materie prime, con il petrolio che si riporta a ridosso dei 100 dollari al barile, e dollaro ancora complessivamente positivo.

Sulla borsa americana, in particolare, ha pesato la riunione di politica monetaria della Federal Reserve, che – come da attese – ha stabilito un nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base, come nelle occasioni precedenti. Tuttavia, ci si attendeva anche un’indicazione di cambiamento per il futuro che è in effetti arrivata, ma è stata giudicata molto timida.
La banca centrale statunitense ha segnalato l’intenzione di graduare maggiormente i prossimi incrementi di tasso, ma ha anche ribadito la ferma volontà di combattere l’inflazione ad ogni costo e la possibilità che il tasso finale della serie di rialzi programmati possa essere più elevato di quanto si ipotizzava in precedenza.

Tutto ciò mentre l’inflazione continua a galoppare anche nelle altre aree geografiche: nell’area euro ha toccato nuovi massimi di periodo e l’Italia ha contribuito in maniera sostanziale con una crescita tendenziale annua dell’indice dei prezzi al consumo superiore al 12%.

I timori recessivi hanno innescato vendite sui titoli che più erano cresciuti negli anni scorsi, concentrandosi in particolare sulla tecnologia. Al contrario, forti rialzi hanno premiato i titoli cinesi, penalizzati peraltro nelle scorse settimane, su voci di un possibile abbandono da parte di Pechino della politica Covid-zero e dei severi lockdown che ancora oggi colpiscono varie città del paese.

Nella settimana entrante l’evento di maggior rilievo saranno le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, che potrebbero vedere i Repubblicani ottenere il controllo di Camera e Senato, rendendo più difficoltosa l’azione della Presidenza Biden.

Prevista anche l’apertura a Sharm el-Sheikh della conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico COP27, che si svolge in un momento in cui la guerra in Ucraina sembra aver segnato una battuta d’arresto della transizione energetica in Europa.

A livello di utili aziendali, molte le società giapponesi che pubblicheranno i risultati trimestrali in settimana, tra le quali Honda, Mitsubishi, Nissan, NTT e Softbank, oltre a AstraZeneca, Bayer, Credit Agricole, Deutsche Telekom e DuPont tra Europa e America.

Sul piano macroeconomico, infine, il dato più atteso sarà presumibilmente l’inflazione negli Stati Uniti, che si affianca alla crescita dei prezzi in Cina e in Germania, oltre alla produzione industriale in Germania, Gran Bretagna, Italia, alle vendite al dettaglio nell’area euro e alla fiducia dei consumatori statunitensi compilata dall’Università del Michigan.