La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana ancora negativa sui mercati azionari e delle materie prime, innescata dalla sfiducia nel settore bancario.

Negli Stati Uniti, il fallimento di Silicon Valley Bank e di Signature Bank ha rischiato di innescare una catena di contagi che ha messo a rischio in particolare la solidità di First Republic Bank, salvata solo grazie ad un intervento orchestrato dei principali istituti americani. L’entità della crisi in atto è testimoniata dal massiccio ricorso del sistema bancario alla liquidità di emergenza garantita dalla Federal Reserve, che ha superato per entità il precedente record stabilito durante la crisi del 2008.

Anche in Europa si è aperta una crisi incentrata su Credit Suisse, quando la banca svizzera ha ottenuto un diniego da parte del primo azionista, Saudi National Bank, ad aumentare l’impegno di capitale nell’istituto. Dopo il salvataggio da parte della banca centrale svizzera, è giunta la notizia dell’acquisizione di Credit Suisse da parte della rivale UBS, una fusione quasi obbligata e sponsorizzata dalle autorità, che comunque si preannuncia complicata.

Nonostante le difficoltà sui mercati, la Banca Centrale Europea non ha deviato dal piano di azione che si era prefissa, aumentando in settimana i tassi di riferimento sull’euro di mezzo punto percentuale, mentre si attendono per la prossima settimana le decisioni della Federal Reserve.

Nella settimana entrante, l’evento più atteso sarà senza dubbio la riunione di politica monetaria della Federal Reserve, per capire quanto la crisi del sistema bancario possa influenzare le scelte della banca centrale in tema di tassi.

Per quanto riguarda gli utili societari, si attendono nei prossimi giorni i risultati di varie società cinesi, tra cui Xiaomi, Tencent e China Telecom, oltre a Nike e RWE in Germania.

A livello di dati congiunturali, invece, attesi il sondaggio ZEW sull’economia tedesca, l’indice dei prezzi al consumo in Gran Bretagna e gli indici PMI manifattura in vari paesi.