La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Con una nuova discesa dei listini azionari si è concluso un semestre complicato per i mercati finanziari, caratterizzato dai timori geopolitici per lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e da quelli economici per una recrudescenza dell’inflazione, innescata dai prezzi delle materie prime, dai colli di bottiglia logistici e dagli strascichi della pandemia e delle misure contenitive.

I dati macroeconomici iniziano a sottolineare lo scenario di maggiore difficoltà: in Italia è ancora salito l’indice dei prezzi al consumo fino a toccare e superare una variazione tendenziale annua dell’8%, mentre negli Stati Uniti per la prima volta dall’inizio dell’anno sono diminuite le spese per consumi delle famiglie. E, in effetti, gli analisti evidenziano che i mercati sembrano scontare un quadro di moderata recessione: in questo senso si sono mossi in settimana sia i tassi, leggermente scesi, sia gli indici delle materie prime, in sensibile diminuzione.

Anche la scelta di diversi emittenti di rinviare il lancio di nuovi titoli già programmati per le prossime settimane può essere letta come testimonianza del momento di difficoltà dell’economia e dei mercati, anche se alcuni paesi sembrano mostrare maggiore forza: in Cina, gli indici di fiducia delle imprese sono risaliti sopra quota 50 punti e lo stesso mercato azionario ha concluso positivamente la settimana appena trascorsa.

Sotto il profilo geopolitico, l’invasione russa dell’Ucraina continua a generare allarme in Europa: la NATO ha messo in stato di preallerta un nutrito contingente di soldati, mentre il via libera condizionato della Turchia ha aperto la strada dell’adesione all’Alleanza Atlantica per Svezia e Finlandia.

In settimana proseguono le riunioni di organismi internazionali: dopo il G7, è la volta del G20 in Indonesia, che in teoria dovrebbe vedere anche la partecipazione della Russia, mentre in Svizzera si apre una conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, che vorrebbe mettere a punto una sorta di piano Marshall per gli aiuti postbellici al paese.

Sul piano macroeconomico, invece, prevista la pubblicazione del rapporto mensile sul lavoro negli Stati Uniti, degli indici PMI in vari paesi e ISM negli USA, della produzione industriale di Francia, Germania e Italia, delle vendite al dettaglio e degli indici dei prezzi alla produzione nell’area euro.