La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana positiva per le borse, con il dollaro in discesa e un andamento eterogeneo delle materie prime.

La Federal Reserve rimane centrale nella narrativa degli investitori, con segnali di un’apertura al rallentamento dei rialzi dei tassi che lascia ipotizzare aumenti del costo del denaro di mezzo punto percentuale a partire dalla riunione di dicembre. In questo senso sono state interpretate le minute della precedente riunione del FOMC, il comitato della banca centrale USA incaricato della realizzazione della politica monetaria.
Tuttavia, l’intento della Federal Reserve, come quello della Banca Centrale Europea, è di non abbassare la guardia nella lotta contro l’inflazione, come raccomandato in settimana anche dall’OCSE.

Nonostante ciò, i mercati azionari sembrano aver ritrovato maggiore fiducia rispetto al mese scorso e l’indice della volatilità sul listino azionario statunitense, l’indice VIX, è sceso nei giorni scorsi ad un minimo trimestrale.

Contrariamente alle voci che ipotizzavano un allentamento delle restrizioni contro il Covid, la Cina ha deciso di irrigidire ulteriormente i provvedimenti presi contro la diffusione della pandemia, cosa che non ha mancato di avere ripercussioni sul mercato azionario.

Sul mercato delle materie prime, l’Arabia Saudita ha smentito l’intenzione di proporre un aumento della produzione di petrolio alla prossima riunione dei paesi dell’OPEC+.

Nella settimana entrante, l’evento di maggior rilievo sarà presumibilmente la pubblicazione del rapporto mensile sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, tradizionalmente molto atteso e ancor di più in una situazione congiunturale complessa come quella attuale.

Agli sgoccioli la campagna di pubblicazione dei risultati trimestrali delle aziende quotate, che in settimana vede protagoniste soprattutto le principali banche canadesi, tra le quali Royal Bank of Canada, Canadian Imperial Bank of Commerce, Bank of Nova Scotia, Bank of Montreal.

Sotto il profilo congiunturale, invece, oltre al già citato rapporto sul mercato del lavoro USA attesi in settimana i dati del PIL trimestrale di Stati Uniti, Francia e Italia, gli indici dei prezzi al consumo dei principali paesi europei e dell’area euro in aggregato, gli indici dei direttori agli acquisti in Cina, nell’area dell’euro, in Francia e nel Regno Unito, la produzione industriale giapponese, l’indice ISM manifatturiero statunitense.