La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Mercati positivi in settimana, con gli investitori che sembrano credere alle rassicurazioni delle banche centrali sulla temporaneità dei fenomeni di inflazione.

Sia la Federal Reserve, per bocca del presidente Powell nella testimonianza al Congresso, sia la BCE hanno affermato che ritengono premature eventuali decisioni di rialzo dei tassi e che gli indici dei prezzi su riporteranno presto in linea con gli obiettivi di politica monetaria.

Tuttavia, il deflatore dei consumi personali negli USA è risultato nuovamente in forte crescita, con una variazione annua che ha sfiorato il 4% (3.5% nella versione depurata delle componenti più volatili).

Buoni, d’altro canto, gli indici congiunturali legati alla ripresa: in Europa l’indice PMI composito a giugno ha quasi raggiunto i 60 punti, segnando un record storico, mentre l’IFO tedesco ha superato la quota di 100 punti, confermando l’ottimismo sull’andamento dell’economia che sta investendo il Vecchio Continente.

Proseguono le approvazioni dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza: questa settimana è toccato anche all’Italia ottenere l’investitura direttamente dalla presidente della Commissione Europea in visita a Roma e lo sblocco dei quasi 200 miliardi di euro, dei quali una settantina a fondo perduto.

Sugli altri mercati, petrolio ancora in crescita dopo la correzione della scorsa settimana, mentre gli stress test positivi delle banche USA hanno dato il via libera alla distribuzione dei dividendi agli azionisti.

Nella settimana che inizia pochi i temi di rilievo sul piano geopolitico e per quanto riguarda le banche centrali, mentre a livello di dati congiunturali si attendono le stime dei prezzi al consumo in Europa, gli indici PMI manifatturieri e gli omologhi ISM negli Stati Uniti, il rapporto mensile sul mercato del lavoro USA, la produzione industriale e il sondaggio Tankan in Giappone.