La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Andamento ondivago per i mercati finanziari in settimana, mentre sembra essersi esaurita la spinta del recupero post-correzione e si cerca di valutare le incertezze dello scenario attuale.

Sicuramente positiva l’approvazione del Recovery Fund in ambito UE: una vittoria dell’asse franco-tedesco che ha saputo superare le resistenze del blocco dei paesi del Nord portando a casa un risultato difficilmente immaginabile solo pochi mesi fa, che apre le porte ad ipotesi di integrazione delle politiche fiscali tra i paesi membri estremamente interessanti.

Anche negli Stati Uniti il Congresso sta rimettendo mano alle misure di trasferimento a favore delle famiglie e imprese più danneggiate nel corso della pandemia: molti dei sussidi deliberati nella prima fase di diffusione del virus stanno giungendo a scadenza, anche se il loro rifinanziamento è oggetto di un’aspra battaglia tra Democratici e Repubblicani.

Grazie all’ottimismo generato dal Recovery Fund, lo spread tra BTP e Bund è sceso ai livelli pre-crisi, mentre l’indice S&P 500 ha ritoccato i livelli di inizio anno e il dollaro ha fatto registrare nuovi minimi da marzo contro l’euro.

I dati congiunturali hanno avuto impatti diversi sui mercati: positiva la notizia del ritorno degli indici PMI dell’area euro sopra la soglia dei 50 punti, mentre negli Stati Uniti ha destato preoccupazione l’incremento inatteso dei sussidi di disoccupazione, certificando che dal mercato del lavoro gli analisti si attendono i maggiori rischi per l’economia, soprattutto se le misure di protezione dovessero venire a mancare.

Infine, nuovi focolai di tensione tra USA e Cina: Washington ha chiuso il consolato cinese a Houston, misura alla quale Pechino ha risposto disponendo l’allontanamento del console americano a Chengdu, e l’Amministrazione statunitense ha denunciato un caso di spionaggio industriale ai danni delle imprese USA impegnate nella ricerca di un vaccino contro il Covid-19.

Proseguiranno in settimana le riaperture nei paesi dove la pandemia è sotto controllo, mentre qualche nazione alle prese con la seconda ondata di contagi assume nuove misure restrittive.

Prevista nel corso dei prossimi giorni la riunione di politica monetaria della Federal Reserve, dalla quale non si attendono cambiamenti sostanziali di strategia.

Settimana clou, invece, per quanto riguarda gli utili trimestrali, con la pubblicazione dei dati delle aziende più importanti: nel settore della tecnologia, tra le altre Alphabet (Google), Apple e Amazon; tra i finanziari, BNP, Banco Santander, Deutsche Bank e Credit Suisse; nel comparto automobilistico FCA, Volskwagen, Ford e General Motors; in quello farmaceutico Merck, Pfizer, AstraZeneca e GSK; nel settore dell’energia Exxon, Total, Royal Dutch Shell, Enel e ENI; in quello alimentare Nestlé, Danone e McDonald’s.

Molto ricca anche l’agenda dei dati congiunturali, con la pubblicazione del PIL del secondo trimestre per l’area euro, gli USA, Germania, Italia e Francia, il tasso di disoccupazione dell’Eurozona, dell’Italia e della Germania, reddito e spese personali negli Stati Uniti, oltre agli indici di fiducia dei consumatori, il sondaggio IFO in Germania e profitti industriali e indici PMI in Cina.

 Sui portafogli gestiti, riposizionamento nel settore petrolifero all’interno della componente azionaria internazionale, mentre in ambito domestico è stata incrementata l’esposizione al settore finanziario e del risparmio gestito, inserendo un primario operatore che dovrebbe beneficiare della riduzione dello spread sui titoli di stato italiani conseguente al raggiungimento dell’accordo sul Recovery Fund.