La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Ancora negativi i mercati azionari in una settimana caratterizzata da vari eventi che hanno avuto un impatto ribassista sui listini azionari e su molte materie prime, spingendo invece al rialzo il dollaro.

Sicuramente l’evento più atteso era la riunione di politica monetaria della Federal Reserve, che, come da attese, ha rialzato i tassi americani di 75 punti base, portandoli al 3,25%.
Al di là del rialzo, tuttavia, maggiore impatto sui mercati hanno avuto le previsioni dei membri del FOMC sull’andamento dei tassi a fine anno e a fine 2023 – i cosiddetti “grafici a punti” o dot plots – che per questo dicembre prevedono un ulteriore rialzo dei tassi tra il 4,25% e il 4,5% e per il prossimo tra il 4,5% e il 4,75%, con una crescita di circa un punto percentuale rispetto alle precedenti stime. Insomma, i mercati si stanno sempre più convincendo che la banca centrale USA è intenzionata a combattere l’inflazione a qualsiasi costo, anche accettando una recessione dell’economia.

Sul fronte politico, dopo l’efficace controffensiva ucraina nella zona di Charkiv, Mosca ha annunciato una parziale mobilitazione dei riservisti dell’esercito e un referendum nei territori occupati per decidere l’annessione alla Russia. Quest’ultimo avvenimento, in particolare, ha preoccupato gli osservatori alla luce della minaccia da parte di Mosca di utilizzare qualunque mezzo per la difesa del territorio russo, non escludendo neppure il ricorso alle armi nucleari.

Infine, in Gran Bretagna, il nuovo governo guidato da Liz Truss ha annunciato un piano di taglio delle imposte sul reddito di oltre 150 miliardi di sterline nel tentativo di stimolare l’economia; tuttavia, i mercati hanno reagito negativamente temendo che la mossa espansiva possa favorire la crescita dell’inflazione nel paese.

Nella settimana entrante, da seguire l’evoluzione dei referendum per l’annessione dei territori occupati alla Russia; sebbene l’esito sia scontato e la comunità internazionale abbia già detto che non intende riconoscerne la validità, potrebbero preludere a un’escalation del conflitto da parte di Mosca.

Sul piano interno, vittoria di Meloni e degli alleati del centrodestra alle elezioni politiche italiane.

Sul piano macroeconomico, attesi nei prossimi giorni i PIL del Regno Unito e degli USA, gli indici dei prezzi al consumo dei principali paesi europei e dell’area euro in aggregato, l’indice PMI cinese, la produzione industriale e le vendite al dettaglio in Giappone, l’indice IFO tedesco e la fiducia dei consumatori statunitensi.