La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana contrastata sui mercati finanziari, con gli indici azionari per lo più in ribasso sui timori per l’esito delle trattative commerciali tra USA e Cina.

Oltre alle voci di una mancata chiusura dell’accordo sulla “fase 1” entro l’anno, a complicare la situazione è l’escalation di violenza dei moti di piazza e della loro repressione a Hong Kong.

Il sostegno unanime ai moti di protesta che il Senato statunitense ha votato nei giorni scorsi rischia – a giudizio degli analisti – di irritare Pechino, che ha deplorato la mossa come interferenza straniera in affari politici interni. Tuttavia, le trattative tra i due paesi proseguono e ufficialmente entrambi si dicono fiduciosi sulla conclusione della prima fase dell’intesa in tempi brevi.

Nel frattempo, la banca centrale cinese ha abbassato il costo del denaro sui prestiti a breve termine per la prima volta dal 2015, iniettando anche nuova liquidità nel sistema bancario, con una decisione da intendere a sostegno dell’industria domestica, colpita da uno scenario di generale rallentamento dell’economia aggravato dalle tariffe e dai dazi imposti dagli Stati Uniti.

Nell’area euro, gli indici PMI compositi aggregati scendono poco sopra la soglia dei 50 punti, con un calo inatteso del settore dei servizi; tuttavia, controbilancia in parte il dato negativo il rialzo degli indici manifatturieri, tra cui quello della Germania, che aveva trainato verso il basso gli altri paesi europei nei mesi scorsi. Nel Regno Unito, l’indice PMI composito scivola sotto il livello di 50 punti con una discesa sia della componente manifattura, sia di quella dei servizi.

Per quanto riguarda la settimana entrante, negli Stati Uniti saranno pubblicati gli ordini di beni durevoli, i redditi personali e le spese per consumi, tutti riferiti al mese di ottobre. Sarà importante anche monitorare la dialettica tra il presidente Trump e la Federal Reserve sul livello dei tassi USA, anche se i mercati non si attendono nuovi tagli nel meeting di dicembre.

In Europa i dati di inflazione potrebbero migliorare al rialzo, soprattutto nei paesi periferici, sulla spinta della crescita del costo dell’energia, mentre il periodico sondaggio IFO sullo stato dell’economia tedesca potrà gettare nuova luce sul rallentamento dell’attività manifatturiera della Germania.

Infine in Asia si attendono dati negativi sia sui profitti industriali della Cina, sia sulle vendite al dettaglio in Giappone, confermando il fatto che la modesta crescita economica globale e le tensioni sul commercio internazionale si riflettono soprattutto sui paesi esportatori dell’area.

Sui portafogli gestiti, sono proseguite le prese di profitto su alcuni titoli a piccola e media capitalizzazione del mercato domestico, che nelle ultime settimane hanno fatto registrare significativi rialzi e un ritorno d’interesse da parte di molti investitori. Sul segmento azionario internazionale, da segnalare la costruzione di una posizione su un titolo statunitense operante nell’ambito del settore dei media e delle live news, anche in vista della campagna elettorale che nei prossimi mesi accompagnerà l’avvicinamento alle elezioni presidenziali del 2020.