La sintesi dei principali avvenimenti finanziari
Mercati azionari abbastanza indecisi in settimana, con una complessiva debolezza del dollaro e materie prime generalmente in rialzo, ad eccezione del petrolio.
Le borse sembrano voler aspettare più chiare indicazioni sulla ripresa economica e soprattutto su come si manifesterà negli utili delle imprese. In effetti le valutazioni nel complesso elevate dei mercati si giustificano con l’effettiva traduzione in realtà di stime di profitti che registrano i maggiori tassi di crescita da due anni a questa parte. Per questo motivo, gli occhi degli investitori sono puntati sulla campagna trimestrale di annunci da parte delle aziende che sta entrando nel vivo in queste settimane.
Sotto il profilo della politica economica, i mercati hanno risentito negativamente dell’ipotesi di un sostanziale aumento delle imposte sui capital gain negli Stati Uniti, che l’Amministrazione Biden avrebbe intenzione di varare per finanziare in parte i programmi di stimolo fiscale dell’economia.
Per quanto riguarda la politica monetaria, invece, nulla di nuovo – secondo le attese – dalla riunione periodica della BCE, mentre la Bank of Canada ha mosso un primo passo verso una restrizione della propria politica annunciando una riduzione del programma di acquisti di titoli e lasciando intendere che potrebbe alzare i tassi anticipatamente rispetto a quanto previsto a fronte di una ripresa dell’economia domestica più forte delle attese dopo il picco della pandemia.
Nella settimana che inizia prosegue la lotta contro la pandemia, mentre l’OMS avverte che le infezioni sono in crescita un po’ dappertutto ad eccezione dell’Europa. Drammatica la situazione in India e in Brasile, mentre i paesi più avanti con la campagna vaccinale come Israele e gli Emirati Arabi Uniti sperimentano progressive liberalizzazioni delle misure di contenimento del virus e ipotizzano restrizioni a carico degli individui non vaccinati.
Giornate clou per la comunicazione degli utili aziendali: attesi in settimana i risultati delle maggiori aziende tecnologiche (Alphabet / Google, Apple, Facebook, Microsoft), di quelle farmaceutiche (AstraZeneca, Merck, Eli Lilly, Bristol-Myers Squibb, Glaxo, Novartis), delle petrolifere (BP, Eni, PetroChina, Total, Royal Dutch Shell), di alcuni gruppi bancari, tra i quali Barclays, BNP, Deutsche Bank, HSBC, UBS, e di qualche altra società di primo piano (Ford, Philips, Tesla, Sony, fra le altre).
Anche sotto il profilo dei dati congiunturali, la settimana si preannuncia ricca di numeri, con la variazione del PIL trimestrale e l’indice dei prezzi al consumo dell’area euro, della Germania, della Francia e dell’Italia, il PIL e i redditi e le spese personali negli Stati Uniti, la disoccupazione italiana ed europea, le vendite al dettaglio e la produzione industriale in Giappone, il sondaggio IFO sull’economia tedesca.
Sui portafogli gestiti, e in particolare sulla componente domestica, sono state eseguite vendite in ottica di presa di profitto soprattutto sulle piccole capitalizzazioni ed è stata inserita una società operante nel segmento del lusso su debolezza del titolo dopo i risultati trimestrali.