La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Nonostante la flessione dei nuovi casi registrati in Cina, l’epidemia da coronavirus continua a tener desta l’attenzione degli investitori, che ora guardano alla crescita della malattia al di fuori della Cina e dell’Asia e all’impatto che rischia di avere sull’economia globale.

Per quanto riguarda il nostro paese, preoccupa la scoperta di focolai sul territorio italiano, che ha indotto le autorità a promulgare misure di contenimento necessarie per evitare l’epidemia, ma che rischiano di riflettersi negativamente sull’attività economica e produttiva del paese.

In merito a questo punto, che sempre più sta attirando l’attenzione dei mercati, Apple è stata la prima azienda a comunicare una revisione al ribasso delle vendite e dei profitti previsti per i prossimi mesi dovuta al rallentamento della catena logistica mondiale.

D’altra parte, alcuni analisti hanno stimato che la produzione industriale cinese abbia viaggiato al 40% – 50% del potenziale nelle ultime settimane e che questo dato si rifletterà nei numeri di gennaio e febbraio; in questo senso, l’impatto sull’economia rischia di essere più rilevante rispetto a episodi epidemici del passato (SARS, ad esempio) ai quali ci si è richiamati nel momento dell’esplosione del fenomeno.

Tuttavia, Pechino continua a studiare misure di sostegno all’economia domestica per contenere il più possibile i danni alla crescita e l’indice azionario cinese ha in settimana recuperato parte della caduta successiva alla riapertura borsistica dopo il capodanno locale. Non così gli altri mercati asiatici, scesi nel corso degli ultimi sette giorni insieme alle valute domestiche; in particolare, calo dell’indice giapponese su timori di uno scivolamento del paese in recessione.

Più contenute le perdite degli indici azionari europei e americani, con un rafforzamento del dollaro e dei titoli di stato soprattutto in chiusura di settimana.

Dal punto di vista dei dati congiunturali, negli USA positivo il mercato immobiliare, ma l’indice PMI composito scende sotto la soglia dei 50 punti, con un calo che coinvolge oltre al settore manifatturiero anche quello dei servizi; in Germania, male l’indice ZEW sulle aspettative per l’economia tedesca.

Nella settimana che inizia doveva tenersi il congresso del Partito Comunista Cinese, che è stato tuttavia rinviato per la situazione sanitaria del paese, mentre il presidente americano Trump sarà in visita ufficiale in India.

Tra i dati congiunturali di imminente pubblicazione, i PIL di Stati Uniti e Germania, gli indici di fiducia dei consumatori, ordini di beni durevoli, consumi e spese private negli USA, il sondaggio IFO tedesco sull’economia.

Per quanto riguarda gli utili aziendali, infine, l’attenzione sarà concentrata prevalentemente sull’Europa, con i nomi, tra gli altri, di Peugeot, Bayer e BASF; negli Stati Uniti usciranno i dati di HP e Dell, mentre in Canada sono attesi i risultati delle principali banche del paese.

Sui portafogli in gestione nel corso della settimana è stata ridotta prudenzialmente l’esposizione azionaria, portandola ai minimi degli ultimi due anni, in ottica di protezione degli investimenti e in virtù della crescente incertezza legata all’epidemia di coronavirus. Le strategie adottate restano dinamiche e pronte al rientro sui mercati in caso di maggiore visibilità circa l’impatto della vicenda sull’economia globale.