La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana moderatamente positiva per i mercati finanziari, che hanno beneficiato di un taglio dei tassi di 25 bps da parte della Federal Reserve, secondo le aspettative; più caute, invece, le banche centrali di Giappone, UK e Svizzera, che hanno mantenuto invariato il costo del denaro delle rispettive divise.

L’imminente ripresa dei negoziati tra USA e Cina, che dovrebbe avvenire a livello tecnico nel corso della prossima settimana per poi trasferirsi su un piano politico e decisionale nel mese di ottobre, ha favorito l’ottimismo degli investitori, nonostante uno dei consiglieri di Trump non abbia escluso il ricorso a nuovi incrementi delle tariffe doganali da parte dell’Amministrazione statunitense.

Grande impatto, specialmente sul prezzo del petrolio, ha avuto l’attacco missilistico al principale impianto di raffinazione del greggio dell’Arabia Saudita, che ha ridotto della metà la capacità produttiva del paese, anche se i funzionari sauditi ritengono di poter riparare i danni in un tempo relativamente breve.

A livello di dati congiunturali, la produzione industriale cinese ha deluso le aspettative con un dato di agosto inferiore al precedente mese, che già costituiva un minimo storico: segno che la guerra commerciale con gli Stati Uniti pesa sull’industria del gigante asiatico. Anche per questo motivo l’OCSE ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’economia mondiale per il 2019, portandole dal 3.2% al 2.9% e gettando qualche ombra su uno scenario nel complesso positivo ma non privo di dubbi.

Nel corso della prossima settimana, i dati di maggior rilievo negli Stati Uniti saranno l’indice PMI manifatturiero di settembre, che deve mantenersi sopra la soglia dei 50 punti, la fiducia dei consumatori, attesa in modesto calo ma sempre su livelli record, redditi e spese privati, stimati in miglioramento, e gli ordini di beni durevoli di agosto, che invece potrebbero scendere rispetto al mese precedente.

In Europa i dati preliminari degli indici PMI e il sondaggio IFO tedesco saranno analizzati per cercare di stabilire la probabilità che la Germania sia entrata in recessione nel corso del terzo trimestre, una possibilità che dipende soprattutto dal grado di resilienza del settore dei servizi, dato il rallentamento dell’attività manifatturiera nel corso dell’anno.

In Asia, infine, il dato di agosto relativo ai profitti industriali cinesi dovrebbe risultare negativo, considerato il declino sia della produzione industriale, sia dell’indice dei prezzi alla produzione.

Sui portafogli gestiti, si è registrato in settimana un incremento delle posizioni in titoli appartenenti al settore bancario, sia italiani che esteri.