La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Mercati azionari altalenanti in settimana, con vendite innescate dal calo delle materie prime e in particolare del prezzo del petrolio, su timori di una contrazione della domanda nel lungo periodo per effetto delle normative sempre più severe sui combustibili fossili.

La riunione di politica monetaria della Federal Reserve ha rassicurato i mercati, con la maggioranza dei membri che prevedono un rialzo dei tassi dopo il 2023, anche se sono aumentate le previsioni di un rialzo proprio in quell’anno.

Varie le preoccupazioni sui mercati, che spiegano in parte l’andamento ondivago: negli Stati Uniti, timori per la proposta di Biden del primo aumento significativo di tasse dal 1993 per finanziare i programmi di stimolo fiscale; inoltre, emergono difficoltà dal meeting bilaterale USA – Cina, in corso di svolgimento in Alaska, che ha evidenziato le diffidenze reciproche tra i due paesi.

In Europa, la decisione dei governi dei principali paesi di bloccare temporaneamente la somministrazione del vaccino AstraZeneca ha ingenerato il timore di ritardi nell’uscita dalla pandemia, anche se la situazione si è risolta in un paio di giorni.

Infine, dati positivi dalla Cina, sia per quanto riguarda la produzione industriale, sia per quanto riguarda le vendite al dettaglio, anche se preoccupa l’intenzione del governo di mettere sotto controllo le società del settore tecnologico, accusate di aver accumulato negli ultimi anni eccessivo potere anche in termini di controllo dei dati dei cittadini.

Rimane infine la preoccupazione per l’aumento dei tassi, mentre le misure di mercato dell’inflazione USA continuano a salire e hanno raggiunto ormai massimi decennali.

Nella settimana che inizia, poche le novità sul fronte pandemia e nessun evento degno di nota a livello internazionale. Tra le trimestrali ancora da pubblicare, attesi i dati di E.ON e delle aziende cinesi PetroChina e Tencent.

A livello di indicatori congiunturali, attesi il PIL e il reddito dei consumatori negli USA, gli indici flash Markit PMI, il sondaggio tedesco IFO sullo stato dell’economia tedesca vista dall’industria e il dato sugli ordini industriali in Italia.

Sui portafogli gestiti, presa di profitto in chiave tattica sulle banche europee, che in questo primo trimestre si sono rivelate un ottimo investimento in aggregato. Sulla componente domestica, alleggerimenti sui temi a migliore performance relativa e incremento dell’esposizione all’innovativo settore dell’economia dello spazio.