La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana incerta per i mercati azionari, stretti tra la narrativa di una crescita reflazionistica indotta dall’efficacia dei vaccini e dagli stimoli di spesa e il timore di una rinascita dell’inflazione segnalata dalla crescita dei tassi d’interesse.

Soprattutto negli Stati Uniti la salita dei tassi, in particolare del segmento decennale ritornato ai livelli di un anno fa, sembra anticipare una ripresa dell’economia stimolata da forti iniezioni di spesa pubblica – a giorni, infatti, la Camera dei Rappresentanti dovrebbe votare per la prima volta sul pacchetto di misure fiscali voluto dall’Amministrazione Biden – e dall’auspicato controllo dell’epidemia attraverso il piano vaccinale.

Tuttavia, i mercati temono che la combinazione di questi fattori positivi possa arrivare a surriscaldare l’economia e a generare inflazione, anche se al momento la situazione dei prezzi al consumo sembra sotto controllo.

Il successo del piano vaccinale sta premiando i paesi che per primi hanno iniziato ad immunizzare larghe fasce della popolazione: è il caso del Regno Unito, che ha visto in settimana rafforzarsi la sterlina sotto l’auspicio di una ripartenza dell’economia, nonostante la Brexit. Altri segnali favorevoli per l’economia globale sono giunti dal mercato delle materie prime, con i rialzi dei metalli industriali più direttamente correlati al ciclo economico e produttivo (zinco, rame, alluminio).

Per quanto riguarda il petrolio, il prezzo del greggio ha avuto una fiammata in concomitanza dell’ondata di freddo anomalo che ha paralizzato la fascia centrale degli USA e in particolare il Texas, salvo poi chiudere la settimana in ritracciamento una volta stabilizzatasi la situazione meteorologica. Forte euforia anche sui mercati minori, tra le cosiddette “penny stocks” americane e per quanto riguarda il prezzo dei Bitcoin, che ha superato i 50.000 dollari.

Nella settimana entrante prosegue la lotta alla pandemia, mentre numerosi paesi e regioni riducono le restrizioni e le misure di contenimento grazie alla diminuzione dei contagi. I primi dati provenienti dai paesi dove i piani vaccinali sono in fase più avanzata – come Israele – sembrano positivi, con un netto ripiegamento delle curve dei contagi e soprattutto delle curve dei casi gravi e letali.

Nel frattempo la campagna di pubblicazione dei dati trimestrali delle aziende si sposta fuori dagli Stati Uniti: questa settimana sono attesi i risultati delle principali banche canadesi, delle principali compagnie telefoniche europee, tra le quali Deutsche Telekom, Telefonica e Telecom Italia, di AXA e Munich Re tra i titoli finanziari, di Iberdrola, Endesa e Suez tra le utilities, di Bayer, di Petrobras, di Dell, di Home Depot, di Peugeot e della società di informazione finanziaria Thomson Reuters.

A livello di indicatori congiunturali, invece, attesi i PIL di Stati Uniti, Germania e Francia, i redditi e le spese personali negli USA, oltre agli ordini di beni durevoli, e il tasso di disoccupazione in Gran Bretagna.