La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana positiva per i mercati finanziari, ad eccezione della Cina, caratterizzata da un cauto ottimismo degli investitori che devono fare i conti, tuttavia, con uno scenario ancora molto incerto.

Per quanto riguarda la lotta alla pandemia, sono state apprezzate le notizie incoraggianti sullo sviluppo di un vaccino contro il Coronavirus, giunte dal settore farmaceutico statunitense.

Molta attenzione è riservata alla pubblicazione dei dati infrannuali sugli utili societari, in un trimestre particolarmente difficile per il quale le previsioni narrano di cali medi del 40% – 50% circa dei profitti; come tradizione, hanno inaugurato la stagione le grandi banche americane con risultati eterogenei, migliori delle stime per alcune e peggiori per altre.

I dati congiunturali hanno per lo più deluso: il PIL cinese è ritornato a crescere grazie alla ripresa dell’attività economica dopo il lockdown, ma le vendite al dettaglio sono state più deboli del previsto; negli USA la fiducia dei consumatori è scesa anche per l’insorgere di nuovi focolai di epidemia che hanno costretto le autorità a riprendere la politica di restrizioni e misure di contenimento.

Il confronto tra USA e Cina prosegue con improvvise accelerazioni e frenate: in settimana Washington ha contestato le rivendicazioni di Pechino sul Mar Cinese Meridionale, mettendo fine a una tradizionale politica di non ingerenza sul tema, ma poi l’Amministrazione Trump ha gettato acqua sul fuoco escludendo per ora nuove sanzioni a carico degli esponenti governativi cinesi.

Come da previsioni, la BCE non ha mutato la politica monetaria dell’area euro, mentre l’attenzione dei mercati si è spostata verso la dura trattativa in seno al Consiglio UE sul Recovery Fund che vede opposti il blocco del Nord, contrario alla concessione di erogazioni a fondo perduto senza uno stretto controllo sulle spese, e i paesi mediterranei che vorrebbero lasciare la gestione del fondo in mano alla Commissione.

Infine, qualche movimento al ribasso sul prezzo del petrolio, frutto della nuova politica di riduzione dei tagli alla produzione decisa dai paesi dell’OPEC+.

Come nella settimana precedente, prosegue l’uscita dal lockdown in varie parti del mondo, ma anche la ripresa di misure restrittive laddove riaffiorano nuovi casi di contagio: negli USA e in Gran Bretagna, ad esempio, è stato reso obbligatorio l’uso della mascherina nei grandi magazzini e negli esercizi commerciali.

Pochi gli indicatori congiunturali in via di pubblicazione nei prossimi giorni: tra questi, indici del settore immobiliare negli USA, fiducia dei consumatori in Italia e nell’area euro e le prime stime degli indici Markit PMI di luglio in alcuni paesi.

Più ricca l’agenda degli utili semestrali: tra le società in procinto di pubblicare i dati a fine giugno Microsoft e Intel tra le aziende tecnologiche, UBS e American Express nel settore finanziario, Unilever e Coca Cola nel comparto dei beni di consumo, Roche tra le aziende farmaceutiche.