La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Profonda correzione nella settimana per i mercati azionari di tutto il mondo, mentre i casi di coronavirus si contano nell’ordine delle centinaia anche al di fuori della Cina, in particolare in Sud Corea, in Italia e in Iran.

Gli investitori sono preoccupati dell’impatto sull’economia globale delle misure necessarie a contenere l’epidemia, che hanno già portato governi e aziende a ridurre al minimo i viaggi e a cancellare eventi internazionali, tra i quali il Salone dell’Auto di Ginevra. Riflessi si avranno presumibilmente anche sui conti delle società quotate, che iniziano ad aggiornare al ribasso le previsioni per il trimestre in corso, come ha fatto dopo Apple anche Microsoft.

Proprio le aziende tecnologiche, che avevano guidato i rialzi degli indici borsistici, sono tra le più colpite dall’ondata di vendite, che ha toccato in realtà un po’ tutti i settori, a partire dal comparto dell’energia, da quello delle materie prime e dai titoli finanziari. Salgono invece i classici beni rifugio: titoli di stato, in particolare Treasury statunitensi e oro, mentre tra le commodities scende sensibilmente anche il prezzo del petrolio.

Lo scenario che ancora la settimana scorsa sembrava improntato a un moderato ottimismo, è pesantemente influenzato dall’incertezza sugli esiti del contenimento dell’epidemia: la veloce diffusione al di fuori della Cina ha evocato un quadro pandemico, anche se l’OMS sostiene che ancora non sono soddisfatti i criteri per poter parlare di pandemia. Il mercato inizia quindi a ritenere il coronavirus un elemento di rischio per la tenuta della crescita dell’economia globale, anche se solo le prossime settimane potranno dare un quadro più stabile di una situazione in continua evoluzione.

Nel frattempo, cambia anche la percezione della politica monetaria delle banche centrali, con gli investitori che scommettono in almeno tre tagli dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno per rispondere al mutato scenario congiunturale.

Nella settimana entrante l’OCSE pubblicherà l’aggiornamento periodico del suo Economic Outlook, che certamente cercherà di stimare gli effetti dell’epidemia sulla crescita globale. Intanto, proseguono a Bruxelles i negoziati tra UE e UK per stipulare un nuovo accordo commerciale dopo la Brexit, con Londra che minaccia di abbandonare il tavolo se non si avranno concreti avanzamenti dei lavori entro giugno.

Negli Stati Uniti, ricorrerà il Supermartedì, nel quale si concentrano le elezioni primarie di 13 stati americani per la scelta del candidato alle presidenziali; particolarmente importante in campo Democratico, dove la corsa, pur allo stadio iniziale, sembra ancora molto aperta.

Mentre vanno ad esaurirsi le pubblicazioni dei risultati trimestrali, è fitto il calendario dei dati congiunturali diffusi in settimana, a partire dal rapporto sul mercato del lavoro USA, dagli indici PMI globali (e dagli ISM negli Stati Uniti) per concludere con il PIL e la disoccupazione italiana e le vendite al dettaglio in Italia e nella zona euro.

Sui portafogli in gestione nel corso della settimana è stato mantenuto un approccio molto prudente, in virtù dell’incertezza che caratterizza lo scenario economico e di mercato. Non sono mancati però inserimenti mirati di titoli ritenuti interessanti e penalizzati dalla correzione in atto, quali ad esempio, sulla parte internazionale dei portafogli, due aziende statunitensi operanti rispettivamente nel settore tecnologico e in quello dell’abbigliamento sportivo e una società europea che produce compressori industriali per gas.