La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

 

Altra settimana positiva per i mercati azionari, nonostante il rimbalzo dei tassi a lungo termine abbia preoccupato alcuni investitori.

Due in particolare le notizie favorevoli alle borse: una nuova tornata di misure espansive di politica monetaria da parte della BCE e un ritrovato ottimismo sulla guerra commerciale tra USA e Cina.

Quanto alla BCE, Draghi ha lasciato la guida dell’istituzione varando un pacchetto di provvedimenti attesi ma non per questo meno apprezzati dai mercati, tra i quali la riduzione del tasso sui depositi di un decimo di punto e un nuovo programma di acquisto di titoli per un importo di 20 miliardi al mese.

Invece sulla guerra commerciale che oppone USA e Cina, vi è stata innanzitutto un’apertura di credito da parte di Pechino, che ha esentato alcune importazioni USA dall’applicazione delle tariffe al 25%, e poi voci di un accordo preliminare tra le due potenze che ritarderebbe l’entrata in vigore dei nuovi dazi di Washington sull’import cinese e potrebbe addirittura annullare alcune delle tariffe imposte nei mesi scorsi in cambio di un impegno della Cina sulla salvaguardia della proprietà intellettuale e su un incremento delle importazioni agricole statunitensi.

Al clima di generale ottimismo ha contribuito anche il dato di vendite al dettaglio negli USA più forte del previsto e un calo del prezzo del petrolio legato in parte a ipotesi di un allentamento delle sanzioni contro l’Iran e in parte a previsioni di un surplus di produzione del greggio nel corso del 2020.

Infine, anche sulla Brexit si sono diffuse voci di progressi nelle trattative tra Regno Unito e Unione Europea sul delicato punto della frontiera anglo-irlandese, che aveva fatto naufragare i precedenti tentativi di accordo e quindi di realizzazione dell’uscita della Gran Bretagna.

La settimana che inizia sarà caratterizzata negli USA dalla riunione di politica monetaria della Federal Reserve, dalla quale i mercati si attendono un nuovo taglio dei tassi di un quarto di punto; oltre a ciò, verrà pubblicato il dato di produzione industriale di agosto, previsto positivo, e alcuni indici del mercato immobiliare.

In Europa la Bank of England non dovrebbe seguire le orme della BCE e probabilmente manterrà invariati i tassi allo 0.75% nel prossimo meeting di politica monetaria, mentre il sondaggio ZEW in Germania offrirà qualche ulteriore indizio sullo stato di salute dell’economia tedesca, il cui settore manifatturiero in rallentamento pesa sul PIL domestico e su tutta la produzione continentale.

Infine in Asia il dato di attività economica di agosto dovrebbe mostrare una produzione industriale in Cina leggermente più in forma rispetto al mese precedente, che ha rappresentato il livello minimo di crescita negli ultimi 17 anni, ma comunque segnata dalla guerra commerciale con gli USA pur non essendo ancora colpita dai nuovi dazi applicati a settembre.

Sui portafogli gestiti, nel corso della settimana, è stata incrementata l’esposizione al mercato azionario giapponese alla luce delle valutazioni dell’indice della borsa nipponica, ritenute interessanti, ed è stata inserita una posizione su un titolo di primaria importanza del settore petrolifero europeo.