La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Difficile commentare l’andamento dei mercati finanziari nella settimana appena trascorsa, in cui la maggior parte degli indici di borsa ha effettuato movimenti di ampiezza paragonabile a quelli registrati normalmente su archi temporali almeno semestrali se non annuali e in cui la seduta di giovedì è stata la peggiore giornata borsistica di sempre per molte piazze europee, tra cui quella italiana.

Movimenti anomali da un punto di vista statistico che non si sono limitati ai mercati azionari, ma hanno investito i CDS, i titoli di stato più deboli, alcune valute e una parte del mercato delle materie prime. Tra queste ultime va annoverato il petrolio, che ha contribuito a esacerbare il quadro di mercato con il sostanziale fallimento della conferenza dei paesi dell’OPEC+, a valle della quale si teme una guerra dei prezzi sulla preziosa materia prima, con Russia e Arabia Saudita pronte a incrementare le proprie quote di produzione a spese degli altri paesi.

Ma è soprattutto l’epidemia di COVID-19, che nel corso della settimana è stata dichiarata dall’OMS pandemia su scala globale, ad aver generato panico sui mercati, causando provvedimenti severi come il lockdown di tutta Italia che si teme dovrà essere imitato da altri paesi man mano che i contagi aumentano in Europa e negli USA.

Si attendevano anche le prime risposte per sostenere l’economia da governi e banche centrali, che in effetti sono arrivate ma hanno sortito effetti contrastanti: buone le reazioni al pacchetto messo a punto da Bank of England in coordinamento con il governo britannico, disastroso invece sotto il profilo comunicativo l’intervento della BCE, nonostante abbia liberato circa 800 miliardi di euro a favore del sistema bancario che potranno essere utilizzati per il sostegno di famiglie e imprese.

Si è mosso anche il governo tedesco annunciando un piano di prestiti e aiuti fino a 500 miliardi di euro, mentre la Commissione Europea ha garantito pieno sostegno alle misure fiscali che i paesi membri vorranno approntare per fronteggiare le conseguenze della crisi.

Lo scenario rimane comunque molto fluido e caratterizzato da grande incertezza, generando picchi di volatilità e movimenti record delle varie classi di attivi; sarà probabilmente necessario attendere una stabilizzazione del quadro prima di poter azzardare previsioni sulla congiuntura economica e sull’andamento dei mercati.

Nella settimana entrante sono previste le riunioni di politica monetaria della Federal Reserve e della Bank of Japan: occhi puntati soprattutto sulla prima, dalla quale ci si attende un nuovo taglio dei tassi dopo quello effettuato nella prima riunione straordinaria dall’era Lehman.

Riunione anche dei ministri delle finanze dell’Eurozona, che dovranno tentare una difficile opera di coordinamento delle politiche fiscali dei paesi dell’area in risposta all’epidemia.

Alcuni indicatori congiunturali potranno dare una prima stima degli impatti di COVID-19 sull’economia: è il caso della produzione industriale e delle vendite al dettaglio cinesi di febbraio, attese in ribasso rispettivamente del 3% e 4% rispetto all’anno precedente, uno shock mai registrato nell’ultimo decennio di questi dati, invariabilmente cresciuti a un tasso annuale positivo di almeno il 5%.

Anche il sondaggio ZEW tedesco risentirà presumibilmente dello scenario paneuropeo, mentre produzione industriale e vendite al dettaglio negli USA saranno probabilmente ancora immuni dagli effetti economici del contagio.

Scarso purtroppo l’interesse in questi frangenti per gli utili aziendali, attese comunque tra le altre le trimestrali di Enel, Volkswagen e BMW.

 Sui portafogli gestiti, abbiamo mantenuto un atteggiamento prudente data l’elevata incertezza che caratterizza lo scenario. Nello stesso tempo, abbiamo analizzato settori e titoli che possono trarre qualche vantaggio dall’attuale situazione, inserendo quindi in portafoglio un’azienda farmaceutica internazionale che sta sperimentando un nuovo farmaco contro il COVID-19 e le sue complicanze e che produce uno dei kit utilizzati per i test di positività al virus.