La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana difficile e all’insegna del pessimismo sui mercati finanziari, dominata dagli eventi legati alle trattative commerciali tra USA e Cina.

I tweet con i quali Trump ha annunciato a sorpresa l’incremento dei dazi su una consistente parte dell’import cinese, pari a oltre un terzo del totale in controvalore, hanno avuto l’effetto di cortocircuitare le piazze azionarie, che hanno perso in settimana dai due ai cinque punti percentuali. Sebbene la minaccia del presidente statunitense abbia colto alla sprovvista i mercati, che scommettevano su un accordo tra le due superpotenze nel giro di breve tempo, molti osservatori rimangono ottimisti sull’esito delle trattative; peraltro Pechino ha nel frattempo paventato l’applicazione di tariffe ritorsive, pur manifestando l’intenzione di continuare i negoziati con Washington.

Non ha aiutato i mercati neppure la diffusione delle nuove stime di crescita dei paesi europei da parte della Commissione: Bruxelles ha tagliato le previsioni 2019 per quasi tutti i membri, tra i quali spicca il caso della Germania, che passerebbe in base ai nuovi numeri da una crescita del PIL di +1,1% a +0,5%.

Poco impatto, invece, hanno avuto dati congiunturali e utili societari, mentre altri eventi hanno avuto rilevanza regionale: tra questi, l’annuncio che le elezioni municipali a Istanbul, vinte dall’opposizione, dovranno essere ripetute per irregolarità; la notizia ha colpito duramente la valuta locale e il listino azionario, con gli investitori internazionali preoccupati per la possibile deriva autoritaria del paese.

Sui mercati non azionari, da segnalare il calo delle divise emergenti e dei prezzi di alcune materie prime, in particolare derrate agricole e metalli industriali, che risentono sia delle nubi temporalesche che si addensano sul commercio internazionale, sia del momento di delusione e di incertezza degli investitori.

Per quanto riguarda la settimana che inizia, certamente il tema dei negoziati tra USA e Cina continuerà a tenere banco: nonostante entrambi i paesi affermino la volontà di continuare le trattative, i mercati sono timorosi in assenza di una data precisa per il nuovo round di incontri e non conoscendo ancora nel dettaglio le contromisure che Pechino vorrà attuare in risposta alla mossa ostile dell’amministrazione Trump.

Tra i dati congiunturali che potrebbero influenzare i mercati in settimana ci sono la produzione industriale e le vendite al dettaglio negli USA, in contemporanea con gli analoghi indicatori diffusi dalla Cina, mentre nell’area euro sono attesi il PIL del primo trimestre tedesco e il relativo dato aggregato per l’UE, oltre alla produzione industriale dell’area e agli indici CPI. Tra le pubblicazioni dei risultati trimestrali delle aziende attese in settimana, spiccano Cisco e Walmart negli USA, Allianz e Vodafone in Europa, Alibaba e Tencent in Cina.

L’attività gestionale di Zenit SGR nel corso della settimana è proseguita in continuità con il periodo precedente, alleggerendo alcune posizioni e razionalizzando i portafogli, consolidando in tal modo i lusinghieri risultati ottenuti da inizio anno su diverse operazioni di acquisto, in un’ottica di cauta presa di profitto in questo momento di minor direzionalità dei mercati, in particolare azionari.