La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

La prima settimana piena di questo nuovo anno si è conclusa in maniera sostanzialmente positiva per i mercati finanziari, man mano che si è stemperata la tensione geopolitica in Medio Oriente indotta dal raid contro il generale iraniano Soleimani.

In effetti, al di là di una rappresaglia missilistica di scarsa efficacia, Teheran non ha mostrato una volontà di escalation della situazione e lo stesso presidente Trump è sembrato soddisfatto della conclusione militare della vicenda, che gli ha probabilmente permesso di segnare qualche punto sullo scenario politico interno.

L’attenzione degli investitori si è quindi trasferita sul piano congiunturale, dove l’economia statunitense ha mostrato segnali di resilienza, con un indice ISM non manifatturiero in rialzo a 55 punti e un rapporto sul mercato del lavoro sostanzialmente in linea con le aspettative, che ha registrato la nascita a dicembre di quasi 150mila nuovi posti di lavoro e un tasso di disoccupazione inchiodato sotto il 4%.

Sul fronte delle banche centrali, in assenza di novità dalla Federal Reserve e dalla BCE, la Bank of England per bocca del governatore Mark Carney ha rivelato che sta considerando di adottare programmi di stimolo monetario all’economia britannica, per consolidare una possibile ripresa.

Infine sui mercati delle materie prime è sceso il costo del petrolio, grazie proprio alla diminuzione della tensione tra USA e Iran.

Nella settimana che inizia è prevista innanzitutto la firma della prima fase del trattato commerciale tra USA e Cina, mentre i negoziatori europei voleranno a Washington per cercare di indurre la controparte statunitense a rivalutare l’inasprimento dei dazi doganali sulle importazioni dall’Unione Europea.

In Asia, le elezioni presidenziali a Taiwan dovrebbero vedere la riconferma del leader attualmente in carica, nonostante la vittoria delle opposizioni ad importanti elezioni locali.

Per quanto riguarda i dati congiunturali, negli USA sono attese le vendite al dettaglio e la produzione industriale di dicembre, oltre ad alcuni indicatori del settore edilizio e alla stima preliminare della fiducia dei consumatori in gennaio. Nella zona euro verrà pubblicata la produzione industriale di novembre e il dato del PIL annuale per la Germania, mentre in Cina si attendono i dati di dicembre di produzione industriale e bilancia commerciale, oltre al PIL dell’ultimo trimestre.

Negli Stati Uniti inizieranno anche le pubblicazioni degli utili trimestrali delle società quotate, partendo in questa settimana dalle grandi banche, quali, tra le altre, JP Morgan e Citigroup.