La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana caratterizzata dall’ottimismo sui mercati azionari e obbligazionari, nonostante alcuni dati congiunturali più deboli del previsto.

Tra questi, gli indici PMI, in particolare del settore manifatturiero, che sono risultati mediamente in calo rispetto al mese precedente, con alcune eccezioni, tra le quali l’Italia. Stessa sorte per gli indici ISM negli Stati Uniti, che hanno toccato il minimo dall’ottobre 2016, pur mantenendosi sopra la soglia di 50 punti.

Negativo anche il rapporto sul mercato del lavoro USA di maggio, che ha mostrato una crescita degli occupati di sole 75mila unità; tuttavia, i mercati hanno salutato favorevolmente la notizia, nella convinzione che possa contribuire a convincere la Federal Reserve ad accelerare il taglio dei tassi, rispetto al quale in settimana vi è stata un’apertura da parte del presidente Powell.

Restando alle banche centrali, nella riunione di giugno la BCE ha mostrato la volontà di proseguire nella politica monetaria espansiva, prorogando fino a metà 2020 la forward guidance di tassi invariati e varando un nuovo piano di liquidità straordinaria per le banche, con un meccanismo di tassi che vanno a premiare gli istituti che incrementano i prestiti. Anche la banca centrale cinese ha dichiarato l’intenzione di sostenere l’economia attraverso la politica monetaria se la disputa commerciale con gli USA dovesse continuare. Su questo punto, il nuovo fronte di tensione nel commercio internazionale aperto da Trump con la minaccia di nuovi dazi a carico delle esportazioni messicane si è un po’ allentato con dichiarazioni successive più distensive.

Un altro evento che ha colpito soprattutto i titoli tecnologici è stato l’annuncio di possibili indagini a vasto raggio da parte dell’antitrust statunitense e del Dipartimento della Giustizia sui colossi dell’high tech come Apple, Alphabet (la parent company di Google) e Facebook.

Infine sui mercati valutari netto calo dell’euro, che ha risentito dell’impostazione accomodante della politica monetaria nell’eurozona.

Nella settimana entrante, a livello di dati macroeconomici, i numeri più importanti negli Stati Uniti dovrebbero essere quelli delle vendite al dettaglio e della produzione industriale, attesi in crescita rispetto al mese precedente, oltre all’indice preliminare della fiducia dei consumatori, che invece potrebbe essere più debole in giugno rispetto a maggio.

In Europa, la produzione industriale aggregata dell’eurozona potrebbe risentire di una stima negativa del dato italiano per aprile, mentre nel Regno Unito il dato di crescita del PIL è atteso in rallentamento rispetto al mese precedente.

In Asia, da monitorare i dati cinesi di maggio sull’attività economica, il commercio e il credito, che forniranno indizi sull’impatto della disputa commerciale con gli USA; inoltre, in settimana si terrà in Giappone il vertice dei ministri economici e dei governatori delle banche centrali del G-20, che prevede un incontro bilaterale tra USA e Cina che potrebbe costituire un banco di prova di un eventuale distensione tra i due paesi.

Per quanto riguarda l’attività di gestione di Zenit SGR, sui portafogli focalizzati sul mercato domestico sono state ridotte le coperture sull’indice azionario e diminuito il sottopeso del settore utilities, mentre sui prodotti a vocazione più internazionale è stata inserita su debolezza dei corsi un’azienda di macchinari per la produzione di microchips riconosciuta a livello mondiale per la sua leadership tecnologica.