La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Nuova settimana favorevole per i mercati finanziari e investitori ottimisti sulla ripresa dopo la pandemia, con le varie nazioni che gradualmente riaprono le attività e cercano di tornare alla normalità.

Tra le notizie positive in Europa, i dettagli del recovery fund proposto dalla Commissione Europea: 750 miliardi di euro per aiutare le nazioni più colpite dall’epidemia, 500 dei quali sotto forma di erogazioni a fondo perduto e in buona parte destinati a Italia, Spagna, Grecia e Francia.

Anche i dati congiunturali, pur in territorio negativo, mostrano qualche segnale di ripresa: è il caso dell’indice IFO in Germania, che ha fatto registrare in maggio un buon recupero dalla discesa del mese precedente, soprattutto per quanto concerne le aspettative per il futuro, e dei sussidi alla disoccupazione negli USA, che sono scesi da 25 a 21 milioni, marcando la prima contrazione dall’inizio della crisi.

Cresciuto anche il reddito personale negli USA grazie alle erogazioni dei sussidi federali, mentre le spese delle famiglie sono crollate in aprile di oltre 13 punti percentuali.

Tra le ombre che si proiettano sui mercati, cresce la preoccupazione per il confronto tra USA e Cina: da un lato Pechino vuole aumentare il controllo su Hong Kong, limitando l’autonomia della ex-colonia tra le proteste dei residenti; dall’altro l’amministrazione Trump minaccia sanzioni alla Cina per il giro di vite e la revoca dei vantaggi commerciali nei confronti di Hong Kong qualora dovesse perdere l’attuale status.

Nel corso della settimana entrante, si riunirà per la periodica seduta il comitato per la politica monetaria della BCE.

A livello di indicatori congiunturali, saranno pubblicati gli indici PMI, gli indici ISM negli USA, il rapporto mensile sul mercato del lavoro nuovamente negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione dell’area euro e di alcuni paesi membri, la produzione industriale spagnola.

In via di esaurimento, invece, la campagna trimestrale di pubblicazione degli utili aziendali, con pochi nomi di spicco ancora attesi.

 Sui portafogli in gestione, alleggerimento di alcune posizioni in ottica di presa di profitto: sulla componente internazionale, riduzione del settore dei semiconduttori, anche per poter meglio valutare l’impatto del rinnovato confronto tra USA e Cina; sulla componente domestica, vendite nell’ambito dei titoli più difensivi, che hanno messo a segno un’ottima performance dopo la correzione di marzo. Sul portafoglio obbligazionario, effettuati selettivi incrementi di titoli subordinati e convertibili ibridi (“coco bonds”) bancari a rendimenti prossimi al 10%.