La sintesi dei principali avvenimenti finanziari

Settimana contrastata sui mercati finanziari, positiva a Wall Street, pressoché stabile in Europa, con i tradizionali beni rifugio come oro e dollaro che perdono terreno.

A tenere banco ancora le notizie sui vaccini con le principali aziende produttrici che, terminati i test, annunciano l’avvio degli iter autorizzativi, con l’obiettivo di giungere alla consegna dei medicinali tra dicembre e gennaio.

Negli Stati Uniti il Presidente della Federal Reserve Powell smentisce contrasti con il Segretario al Tesoro e ricorda che l’economia americana è ancora debole e incerta, per cui torna a invocare uno stimolo fiscale a sostegno di famiglie e imprese. Sul tema continuano le schermaglie tra Democratici e Repubblicani che lasciano intravedere un possibile accordo, mentre il rapporto sul mercato del lavoro che mostra un rallentamento dell’occupazione viene letto dai mercati come un invito a intensificare gli sforzi per una politica fiscale espansiva.

Nel frattempo, il futuro Presidente Biden annuncia che rimuoverà in parte i dazi doganali alla Cina una volta alla Casa Bianca.

In Europa, dati positivi in Germania sugli ordini all’industria, che certificano la resilienza dell’economia tedesca alla crisi pandemica, mentre sul mercato delle materie prime l’OPEC+ raggiunge un accordo su un più graduale rientro dai tagli alla produzione di petrolio, che dovrebbe favorire la tenuta del prezzo del greggio.

Nella settimana che inizia le notizie delle misure di contenimento della pandemia si intrecciano con quelle relative ai vaccini: il Regno Unito ha già approvato l’uso del vaccino targato Pfizer, mentre negli Stati Uniti la FDA si riunirà nei prossimi giorni per discutere le richieste di autorizzazione sul suo tavolo; dal canto suo la Russia ha annunciato che sono pronte per l’inoculazione due milioni di dosi del vaccino Sputnik V.

Il comitato di politica monetaria della BCE si riunirà in settimana e gli analisti si attendono un incremento e un’estensione del programma di acquisto titoli pandemico oltre a un piano di prestiti a lungo termine per le banche.

Nessuna pubblicazione di rilievo per quanto riguarda gli utili aziendali, mentre sotto il profilo congiunturale sono attesi la produzione industriale di Italia, Germania e Regno Unito, i dati finali del PIL della Gran Bretagna e della zona euro, il sondaggio ZEW sull’economia tedesca e l’indice di fiducia dei consumatori USA redatto dall’Università del Michigan.

Sui portafogli gestiti, per quanto riguarda la componente internazionale, abbiamo preso profitto da titoli cresciuti a doppia cifra in novembre e aumentato il peso di titoli auriferi. Sul fronte domestico abbiamo incrementato le posizioni su un operatore italiano esposto al tema idrogeno e su uno attivo nel Digital Trust. Si è infine proseguito l’alleggerimento dove possibile su titoli a scarsa liquidità.