Sui mercati finanziari suona un Medley tutto Italiano
Dopo le elezioni politiche di marzo, i mercati finanziari avevano concesso all’Italia un periodo di grazia, quasi non volessero dar peso all’impasse politico in cui il Paese si trovava. L’attesa è finita, e la volatilità è arrivata, sulle note di un medley tutto italiano.
Le note stonate suonano infatti solo per noi, con l’indice di borsa italiano che negli ultimi giorni perde circa 3 punti rispetto agli altri Paesi europei, nonostante la performance da inizio anno risulti ancora nettamente a favore del mercato domestico di circa 5 punti, e con il mondo dei tassi che invece torna fortemente sotto pressione, con lo spread Italia-Germania sopra i 170 bp.
“E’ sempre stato facile fare delle ingiustizie, prendere, manipolare, e fare credere, ma adesso, state più attenti perché ogni cosa è scritta. Gli spari sopra, sono per noi.” Gli spari sopra, Vasco Rossi.
E la diretta conseguenza della pressione sui governativi è la pressione sul sistema bancario che, nonostante strumenti quali i PIR e i Minibond cerchino di riequilibrare le fonti di finanziamento, è ancora il fulcro del sistema creditizio italiano.
Nonostante il recente storno, il mondo del credito si sta comunque dimostrando più resiliente rispetto al comparto governativo, sia per emittenti finanziari che corporate.
L’over reazione dei Btp è spiegabile
– sia da fattori tecnici, infatti il mondo governativo italiano è molto liquido e dimensionalmente interessante per chi voglia implementare strategie speculative, nonostante il nostro mercato domestico, dall’inizio della crisi, abbia ridotto la dipendenza dagli investitori esteri a favore delle banche centrali e delle istituzioni finanziarie
– sia da fattori propriamente di mercato, come le tensioni sui tassi derivanti da oltre oceano, con il tasso a 10 anni americano che raggiunge la soglia del 3.10%, e le aspettative di un supporto europeo derivante dal QE che andrà ad esaurirsi per la fine dell’anno.
“C’è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno e che fermare non potrai. E viva viva il mondo, tu non girargli intorno, ma entra dentro al mondo.” C’è tutto un mondo intorno, Matia Bazar
La resilienza del mercato corporate italiano è supportata invece dal miglioramento, sia in termini di sostenibilità del debito che in termini di redditività, a livello aggregato, di molti emittenti.
Emittenti che mantengono inoltre una politica di allocazione delle risorse a favore dei creditori, investendo nel business di riferimento e distribuendo solo parzialmente la liquidità ai loro azionisti.
La redditività aziendale (EBITDA ed EBIT) mostra però un andamento fortemente ciclico, con un tracollo di quasi un 50% negli anni della crisi e un buon recupero iniziato dalla seconda metà del 2016, quando l’economia italiana ha iniziato ad accelerare.
Il mercato sembra quindi preoccupato che i miglioramenti ottenuti possano essere messi a rischio da scelte politiche del governo in formazione in questi giorni. Probabilmente è troppo presto per giudicare il fenomeno italiano dal punto di vista politico, non essendo tra l’altro neanche lo scopo di questo lavoro; sarà la storia a dirci se sarà stato un punto di rottura con il passato e l’inizio del processo di cambiamento che molti italiani hanno invocato attraverso le urne.
“Ognuno ha il diritto di vivere come può, per questo una cosa mi piace e l’altra no, se ho sbagliato un giorno, ora capisco che l’ho pagata cara la verità. Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu.” Nessuno mi può giudicare, Caterina Caselli
Ma possiamo discutere l’impatto economico che questi cambiamenti possono provocare. (per altri approfondimenti: Lega e Cinque Stelle pronti a governare l’Italia. E i mercati?). L’Osservatorio per i conti pubblici italiani ha quantificato in base alle proposte che si leggono nel contratto di Governo le maggiori spese e minori entrate derivanti dalle misure espansive che si vorrebbero attuare e le coperture previste sino ad ora.
Puoi parlarci dei tuoi problemi, dei tuoi guai, fai un contratto e vedrai che non ti pentirai. Costa solo 4 monete.” Il gatto e la volpe, Edoardo Bennato
Se questi numeri venissero rispettati l’impatto principale lo si avrebbe sul deficit, e le negoziazioni con l’Unione Europea potrebbero diventare difficoltose qualora si dovesse salire al di sopra del 3% del GPD.
Sarà importante monitorare anche l’impatto che tutto ciò avrà sulla crescita, variabile primaria per mantenere sostenibile il nostro livello di debito.
Il prossimo governo, qualunque esso sia, dovrà lavorare per assicurare stabilità al paese e credibilità economica, uniche due variabili per non vanificare i risultati ottenuti fino ad ora.
“Forse non sarà una canzone a cambiare le regole del gioco, ma voglio viverla così quest’avventura, senza frontiere e con il cuore in gola. Sotto il cielo di un’estate italiana.” Un’estate italiana, Gianna Nannini.