solo parole

“Sono solo parole” e grafici, ma pesano sui mercati

In campagna elettorale le posizioni anti-euro si erano calmierate, è bastata però una vecchia bozza di contratto di governo ad innescare le preoccupazioni legate alla parola EXIT.
Parola che ha ripercussioni importanti sui mercati.
E’ possibile uscire dall’Unione Europea? Un paese con una propria banca centrale ed una propria moneta ha iniziato il processo.

E’ possibile uscire dall’Euro? Un paese l’ha ipotizzato, a parole, più volte durante gli anni di crisi. La prima nel 2012, e si è conclusa con una profonda ristrutturazione del debito, la seconda nel 2015, attraverso un referendum, ma terminata con un accordo con l’Unione Europea.

In Italia nessuno parla di uscita dall’Euro, ma i mercati interpretano le dichiarazioni di alcuni esponenti politici come un segnale fortemente negativo.

In questo contesto si inseriscono le parole del nuovo premier incaricato Carlo Cottarelli: “Il dialogo con la Ue in difesa dei nostri interessi è essenziale, deve essere un dialogo costruttivo, nel pieno riconoscimento del ruolo essenziale dell’Italia”.

E se lo spread preoccupa, ancora più preoccupante, e da tenere monitorata, è la dinamica dei tassi a breve termine, che segnala proprio la perdita di fiducia nel sistema paese.

Disinnescare le tensioni si può, e sarebbe il primo passo per non vanificare i risultati ottenuti dall’Italia, perché come ricordava Cottarelli: “Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari e lo spread, ma l’economia è in crescita ed i conti pubblici sono sotto controllo”.

 

“Sono solo parole
Sono solo parole, le nostre”

Ma provocano importanti reazioni.

“Sperare che domani arrivi in fretta
e che svanisca ogni pensiero
Lasciare che lo scorrere del tempo
renda tutto un po’ più chiaro”

Liberamente tratto da Sono solo parole, Noemi.

 

Di Francesca Cerminara