le scelte alternative a disposizione dei gestori

“Tra le nuove soluzioni d’investimento l’esperienza minibond raccoglie sempre più consensi”
I gestori indipendenti e le boutique dedicate al wealth management, lontane dai grandi gruppi, spesso sono le prime a individuare i nuovi trend di investimento. Non solo per via dell’indipendenza, ma anche perché avendo dimensioni più snelle possono impostare strategie di nicchia, talvolta anche aggressive e senz’altro differenti da quelle di chi detiene quote di mercato consistenti da difendere. E in un contesto come quello attuale abbastanza immobile sul fronte degli investimenti (i rendimenti delle obbligazioni sono ancora modesti, le azioni sono molto volatili così come valute e commodity) sono proprio questi soggetti a guardare con interesse sia alla recente esperienza dei minibond, sia a forme che consentono di investire in società quotate o quotabili, mediante formule nuove.
Zenit SGR è pronta a varare un prodotto dedicato al giovane comparto dei minibond.
“Secondo noi è veramente una win-win situazione – spiega Marco Rosati, amministratore delegato di Zenit SGR – nel contesto economico italiano sia per chi cerca capitali, sia per chi vuole investire. In questo momento i minibond stanno pagando un premio che riflette solo la scarsa liquidità e la mancanza di conoscenza dei brand. In realtà, certe emittenti italiane sono molto più solide se messe a confronto con altre alternative. Pensiamo a tutti quegli strumenti che investono in titoli high yeld e bond emergenti ormai a fine corsa. Sul fronte azionario quotare delle perle italiane, tramite Spac o altre formule, la ritengo un’ottima occasione per l’investitore, anzi da 15 anni siamo impegnati in questi percorsi. Sono però fondamentali due condizioni: l’alta competenza del promotore e la bontà dell’azienda target.”