2018: i buoni propositi … finanziari

Di Francesca Cerminara

In Oriente si credeva che un astro apparisse in cielo ogni volta che nasceva un grande re, e a confermare e legittimare la sua sovranità erano i Magi, grandi saggi e sacerdoti. Nella tradizione cristiana il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, i re Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, arrivano a Betlemme per rendere omaggio a Gesù, donandogli oro, incenso e mirra. La cultura pagana trasforma i Re Magi in una vecchietta a cavallo di una scopa, che distribuisce gli ultimi doni e chiude i periodi di festeggiamenti. La Befana ha quindi portato via tutte le feste e a noi non resta che, come ogni inizio d’anno che si rispetti, stilare la lista dei buoni propositi…..finanziari.

                    1. Dopo giorni di eccessi di cibo nessuno può esimersi dal formulare il buon proposito in cima ad ogni lista degli obiettivi da raggiungere: Mettersi a dieta.

Il bilancio della BCE è significativamente ingrassato da marzo 2015 quando è stato avviato il programma di acquisto titoli governativi.

La Banca Centrale Europea, come molte altre Banche Centrali, invitate ai festeggiamenti in onore della messa in sicurezza del sistema finanziario globale, risulta ora in sovrappeso e il presidente Draghi, nel Concilio di ottobre 2017 ha dichiarato l’inizio del periodo di dieta: gli acquisti mensili scenderanno a 30 miliardi da gennaio 2018 fino al mese di settembre.

La dieta annunciata non poteva che essere di stampo mediterraneo, prevede quindi un’ampia varietà di cibi e permette di evitare carenze nutrizionali, oltre a concedere qualche possibile sgarro, come il reinvestimento dei titoli in scadenza. 9 mesi di dieta non cambieranno radicalmente l’aspetto del bilancio centrale ma lo renderanno pronto ad intervenire nuovamente qualora fosse necessario.  Il contro-altare di questo regime alimentare controllato potrebbero subirlo i titoli di stato europei, i cui rendimenti, fin troppo magri, potrebbero tornare ad aumentare.

Nel Working paper n. 2106 di ottobre 2017, Lemke e Werner, analizzano come la struttura dei tassi di interesse si sia modificata dal 3 settembre 2014, giorno prima del Governing Council che ha istituito le opzioni di acquisto di covered bond e asset backed securities, al 6 marzo 2015, quando sono state inseriti i titoli governativi. A fronte della componente aspettative che si è mantenuta piuttosto stabile è stata la componente di Term Premium il principale driver della discesa dei tassi di interesse, impatto che il modello stima in una sessantina di bp.

I tassi da quel giorno hanno continuato un percorso in discesa che ha portato il bund a rendimenti negativi, ma come il mercato ha anticipato l’impatto del QE, riprezza anche il futuro allentamento delle politiche straordinarie. Era l’ottobre 2016 quando, a seguito anche di quello che succedeva alle banche centrali di Giappone e Stati Uniti, si inizia a parlare di tapering e da quel giorno il rendimento del bund è salito di una 40ina di bp.

Se quindi la componente di aspettative sui tassi continuerà a rimanere stabile, come cerca di indirizzare  la Bce grazie alla forward guidance, i tassi a lungo termine potrebbero prendere ancora qualche grammo a causa del Term Premium, ma non da compromettere la prova costume.

  2.  Strettamente correlato al proposito di mettersi a dieta, l’inizio dell’anno stimola nelle persone il desiderio di praticare sport.

Il mercato europeo delle palestre vanta 56 milioni di iscritti ai club e un giro d’affari complessivo pari a 26,3 miliardi di euro. Si tratta di numeri emersi in occasione dell’edizione 2017 dello European Health & Fitness Market Report, lo studio annualmente condotto da EuropeActive e Deloitte. Un’industria caratterizzata da un’intensa attività di M&A e di sempre più presenza sul mercato dei capitali (recenti le IPO di Technogym e Basic Fit).

Affinchè un allenamento sia produttivo, oltre a ridurre la quantità di grasso, deve puntare ad incrementare la massa magra, per questo è necessario la giusta combinazione di sport aerobico ed anaerobico.

Gli sport aerobici, definiti di resistenza, sono tutti quegli esercizi di lunga durata e bassa intensità, mentre negli sport anaerobici si sfrutta il glicogeno per garantire una grande fonte di energia per breve tempo. L’abbinamento delle due tipologie di esercizi permette di ottenere risultati duraturi nel tempo, ed il mercato corporate si sta allenando in questo da molti anni.

Le politiche monetarie straordinarie hanno profondamente impattato sul prezzo del rischio (linea bianca, credit default swap 5Y european HY) riducendone il prezzo e la volatilità (90 giorni, rosa, e a 60 giorni, giallo) creando quindi un lavoro costante a bassa intensità. Proprio in virtù dei rendimenti offerti piuttosto contenuti, per la salute del mercato stesso, gli spike di volatilità  di breve (blu e verde) sono essenziali perché permettono di evidenziare le criticità, di differenziare gli emittenti e non meno importante di investire capitali ad un maggior premio al rischio.

Inoltre per non vanificare tutto il lavoro fatto sarebbe opportuno praticare anche esercizi per l’equilibrio psico-fisico, equilibrio macro che potrebbe essere messo in discussione dai recenti movimenti del dollaro americano.

  3. Per questo 2018 non solo migliorare se stessi, ma aprirsi agli altri, cercando di fare nuove conoscenze, e una delle modalità per farlo sui mercati finanziari è attraverso le offerte iniziali di quotazione (IPO) e le nuove emissioni obbligazionarie che permettono alle società di reperire risorse, diversificare le proprie fonti e di strutturare processi e governance.

 

 4. In un mondo sempre più globalizzato, l’imparare una nuova lingua, oltre ad essere un buon proposito è sempre più una necessità. Gli investimenti non sono fatti solo sui mercati domestici e la normativa non è più solo locale. Metabolizzato il linguaggio legato alla normativa sulla vigilanza bancaria, pieno di sigle ed indicatori indispensabili per valutare lo stato di salute degli istituti finanziari dal 03 gennaio 2018 entra in vigore Mifid II, un nuovo linguaggio normativo che punta a far crescere la trasparenza su tutti gli asset e beni negoziabili.

 

 5. Ultimo, ma non meno importante, buon proposito per questo 2018 è quello che può fare un gestore di portafoglio: cercare di ottenere performance positive in un contesto economico-finanziario in continuo cambiamento.