Crescono le soglie di investimento dei PIR
Da gennaio 2022 i risparmiatori potranno destinare ai Piani Individuali di Risparmio (PIR) fino a 40.000 euro all’anno (anziché 30.000 euro come attualmente previsto) per un totale negli anni di 200.000 euro (a fronte del limite attuale fissato in 150.000 euro).
È quanto stabilisce il Disegno di Legge di Bilancio 2022.
Grazie a questo provvedimento, i possessori di PIR potranno beneficiare di maggiori vantaggi fiscali, dal momento che i rendimenti positivi derivanti da questa forma di impiego del capitale sono esenti da tassazione se le somme restano investite per almeno 5 anni.
Va inoltre sottolineato che gli importi conferiti nei PIR sono esenti dalle imposte di successione.
Questo intervento legislativo si ripercuote positivamente anche sulle PMI italiane, che vedono così incrementate le risorse finanziarie a sostegno dei loro progetti di sviluppo: il portafoglio dei PIR è infatti composto prevalentemente da titoli di aziende del nostro Paese di dimensioni medio-piccole.
Se all’innalzamento delle soglie dei PIR si aggiungono i grandi investimenti derivanti dal nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito del Next Generation EU, si allarga ulteriormente il ventaglio di strumenti a disposizione delle aziende del territorio per accelerare il processo di ripartenza economica.